EAP6. Spazio, scienze sociali e Antropocene
Il rapporto dell’uomo con il mondo: dalla globalizzazione economica e urbanizzazione generalizzata all’Antropocene, c’è evidentemente un capovolgimento in corso.
Lo si può trattare:
– filosoficamente: nuova ontologia;
– antropologicamente: nuova cultura;
– geograficamente, interrogandoci sul cambiamento rispetto allo spazio e ai regimi abitativi che sarebbero in gioco.
Come descrivere/costruire questo nuovo paradigma e le sue modalità disciplinari? Quali sono i segnali di una coscienza “Antropocene”? La solastalgia, l’impegno militante, il risorgere dei populismi, una rottura generazionale? Sul paesaggio: quali nuovi motivi o figure si trovano messi in avanti? Sull’antropologia, con chi dovremo comporre il nuovo mondo? Qui è la questione del rimettere in discussione la grande separazione con le altre entità non umane, viventi o non viventi. Quali tipi di relazione, di mescolanza, tra umani e non umani, particolarmente negli spazi urbani?
Sulla geografia: le scale (micro-locale/globale), le distanze (esempio del COVID e la sua incidenza sulle spazialità) ma anche le distanze dal punto di vista della mobilità, una mobilità umana e non umana che ha accelerato l’arrivo dell’Antropocene. I luoghi (in particolare alla loro abitabilità o inabitabilità), i nuovi rapporti di potere, le nuove frontiere e i nuovi conflitti. Sull’urbano e la città: quali sono le nuove priorità (isole di calore, rinaturalizzazione, ecc).
Il territorio permette di “riunire tutte queste dimensioni” meno come un’istituzione e più un processo di coabitazione.
Cercare di comprendere quali cambiamenti ispira o suggerisce il decisore pubblico: come rifare/rifondare il territorio?
- Latour, Où atterrir? Comment s’orienter en Politique, 2017, La Découverte.
- Lussault, L’Avénement du Monde. Essai sur l’habitation Humaine de la Terre, 2013, Seuil.
- Cordobes, Si le temps le permet,Berger Levarult, Paris, 2020.
- L. Tsing, The Mushroom at the End of the World: On the Possibility of Life in Capitalist Ruins. 2015, Princeton University Press.
- Arènes, A. Grégoire, F, Aït-Touati, Terra Forma: Manuel de cartographies potentielles, B42, 2019.
Profilo proponenti
Michel Lussault è geografo, professore di studi urbani presso l’Ecole Normale supérieure de Lyon e direttore dell’Ecole Urbaine de Lyon che ha creato nel 2017. I suoi lavori in materia di Antropocene sono di riferimento a livello mondiale.
Giuseppe Bettoni è geografo e politologo, allievo di Yves Lacoste e Béatrice Giblin, i suoi studi si concentrano sugli antagonismi territoriali. È professore di II fascia presso l’Università “Tor vergata” di Roma.
Stéphane Cordobes è filosofo, geografo e fotografo. Dopo aver diretto per anni l’attività di prospettiva per la DATAR e in seguito della CGET, oggi è consigliere presso l’Agenzia Nazionale di Coesione dei Territori francese. Ricercatore associato presso l’Ecole Urbaine de Lyon.
Email di riferimento
giuseppe.bettoni@uniroma2.it